Il Vescovo di Castelvetrano: «Difendiamo la dignità umana in ospedale»

Mobilitazione per il futuro dell'ospedale "Vittorio Emanuele II"
Il sindaco Giovanni Lentini ha lanciato un appello alla comunità di Castelvetrano durante un'assemblea pubblica organizzata dal comitato "Orgoglio castelvetranese" nella chiesa di San Domenico. L'incontro ha rappresentato un momento cruciale per riaffermare la necessità di difendere l'ospedale “Vittorio Emanuele II”, sottolineando l'importanza di una rete di collaborazione tra i nosocomi della provincia. Nonostante l'affluenza, la mancanza di partecipazione da parte dei giovani e di altri sindaci, ad eccezione di Lentini, ha sollevato preoccupazioni sulla disaffezione della comunità.
Critiche alla gestione sanitaria
Durante l'assemblea, Mimmo Celia, presidente del consiglio comunale, ha evidenziato le carenze nella programmazione sanitaria, affermando che l'ospedale conta solo 50 posti letto e lamentando la mancanza di investimenti da parte dell'Asp. Celia ha proposto di convocare un consiglio comunale aperto congiunto con Mazara e Salemi, per elaborare un nuovo piano sanitario che possa rispondere alle esigenze del territorio. La situazione attuale, con la riduzione dei servizi, ha spinto la comunità a chiedere un cambio di rotta e una maggiore attenzione alla sanità locale.
Richiesta di attenzione politica
Il vescovo di Castelvetrano, monsignor Angelo Giurdanella, ha richiamato l'importanza della dignità umana e del diritto alla salute, esprimendo preoccupazione per il futuro dell'ospedale. Inoltre, Michele Simplicio, responsabile dei giovani della Democrazia Cristiana, ha annunciato un incontro con il politico Fabio Rosconi, per consegnare un dossier sullo stato dell'ospedale e sollecitare un intervento a livello nazionale. La speranza è che questa iniziativa possa riaccendere l'interesse della politica per le problematiche sanitarie locali.
Verso una sanità territoriale più efficace
Il medico Enzo Leone, responsabile dell'Unità di Ematologia, ha invitato a ripensare il modello sanitario, suggerendo che non sempre sia necessario avere servizi complessi a pochi passi da casa. Ha proposto di considerare la possibilità di recarsi in poli specialistici, evidenziando che ci si sposta per altre necessità, come per mangiare una pizza. Questo approccio potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nella percezione della sanità e nella gestione delle risorse nella nostra comunità.
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