Scopri Castelvetrano: il Paese al Confine dove si Parla di Matteo Messina Denaro
Castelvetrano: Un Dialogo su Mafia e Società
Nel cuore di Castelvetrano, un evento di grande rilevanza ha avuto luogo presso il teatro comunale, dove la voce di Lirio Abbate, insieme a quella di Don Luigi Ciotti e Salvatore Inguì, ha risuonato forte e chiara. La presentazione del libro "I diari del boss", che raccoglie i pensieri del noto mafioso Matteo Messina Denaro, ha acceso un dibattito cruciale sulla realtà sociale e criminale della nostra comunità. Abbate ha evidenziato come la mafia, e in particolare Messina Denaro, non possano essere considerati entità estranee alla storia di questa terra, ma piuttosto come elementi intrinsecamente legati alla sua evoluzione sociale ed economica.
Durante l'incontro, Don Ciotti ha sottolineato l'importanza di una necessaria rigenerazione del tessuto sociale, un'esigenza che si fa sempre più urgente in un contesto in cui la mafia non è solo presente, ma profondamente radicata nella cultura locale. Tuttavia, è emerso un aspetto fondamentale: la quotidianità di Castelvetrano e la sua gente, spesso trascurata nei discorsi più ampi. Giuseppe Cimarosa, invitato a intervenire, ha descritto il paese come un luogo "borderline", dove l'ammirazione per la mafia si mescola con la vita di tutti i giorni, creando una realtà complessa e sfumata.
Il racconto di Cimarosa ha messo in evidenza come, in questa comunità, la mafia non sia semplicemente un fenomeno criminale, ma un vero e proprio culto del potere e del denaro, che ha trovato sempre porte aperte nella nostra società. Questa situazione ha portato a una crisi profonda, non solo in termini di legalità, ma anche di opportunità economiche, come testimoniato dall'intervento di Giuseppe Tumbarello, imprenditore della zona, che ha denunciato la difficoltà dei piccoli e medi imprenditori di emergere in un sistema che privilegia i legami con la massoneria e le élite di potere.
In un contesto così complesso, la lotta contro la mafia sembra quasi un’impresa impossibile senza una coscienza collettiva e una mobilitazione politica attiva. Castelvetrano, con le sue sfide e contraddizioni, continua a essere un territorio di grande fermento, dove si intrecciano speranze e difficoltà. È fondamentale che iniziative come quella di ieri non rimangano isolate, ma diventino il punto di partenza per una riflessione profonda e un'azione concreta per il futuro della nostra comunità.
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