Rivive il San Francesco del Mandracchia: Restauro a Partanna

Il Simulacro di San Francesco di Paola: Un Restauro che Rinnova la Tradizione
Ieri sera, la chiesa madre di Partanna ha ospitato un evento significativo per la comunità locale: la presentazione del simulacro di San Francesco di Paola, recentemente restaurato. L'opera, che trova la sua dimora nell’omonima chiesa-rettoria, ha visto un intervento di recupero condotto con passione e competenza da Rosalia Teri, che ha riportato alla luce la bellezza originaria della statua. Si tratta di un lavoro di grande valore, che ha reso giustizia a una delle opere più rappresentative della nostra tradizione artistica.
Secondo lo storico dell’arte Mendolia, il simulacro è attribuito a Calogero Mandracchia, un abile scultore originario di Saccamo, la cui vita ha attraversato il periodo dal 1762 al 1833. Le ricerche condotte durante il restauro hanno rivelato che il volto, le mani e i piedi del santo sono realizzati in una mistura particolare, composta da polpa di cellulosa, fili di canapa e un legante proteico. Questi materiali venivano modellati all'interno di calchi, probabilmente in gesso, e successivamente applicati a un manichino di legno, conferendo così all’opera un aspetto autentico e ricco di dettagli.
Il processo di restauro ha incluso la rimozione di strati di rifacimento che nel tempo avevano compromesso l’integrità dell’opera, la quale presentava evidenti segni di degrado, come lacune e abrasioni. La presentazione ha visto la partecipazione di figure di spicco del clero, tra cui il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella e il Vicario generale don Gioacchino Arena, insieme a don Antonino Gucciardi, parroco della chiesa madre. La cerimonia si è conclusa con una santa messa officiata dal Vescovo, durante la quale il simulacro è stato trasportato con solennità nella chiesa-rettoria, dove continuerà a essere venerato dai fedeli.
Questo restauro non rappresenta solo un atto di conservazione artistica, ma un rinnovato legame con le nostre radici culturali e religiose. La comunità di Castelvetrano e Partanna si ritrova così unita, attorno a una figura emblematicamente carica di significato, che continua a ispirare fede e devozione.
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