Fiumi in Piena: L'Acqua delle Piogge si Perde nel Mare!

Emergenza idrica in Sicilia: fiumi pieni e risorse sprecate

Negli ultimi giorni, i fiumi e i torrenti siciliani hanno visto un notevole incremento delle loro portate grazie alle abbondanti piogge che hanno caratterizzato il clima dell'Isola. Tuttavia, mentre i corsi d'acqua come il Dittaino, l'Irminio e il Dirillo si gonfiano, Coldiretti Sicilia lancia un allerta: gran parte di questa preziosa risorsa idrica finisce in mare, lasciando le aziende agricole con un futuro incerto. La situazione è particolarmente critica nel versante centro-orientale della Sicilia, dove la mancanza di infrastrutture adeguate per la raccolta e la conservazione dell’acqua rappresenta una ferita profonda per l'agricoltura locale.

Luciano Zuccarello, agrumicoltore etneo, sottolinea come le recenti precipitazioni abbiano finalmente colmato il deficit idrico accumulato nel 2024, ma avverte che questa boccata d'ossigeno non garantisce sicurezza per i mesi estivi. È fondamentale, afferma, trovare soluzioni per canalizzare l'acqua in eccesso verso laghetti e invasi, consentendo così di affrontare la stagione calda con risorse sufficienti. La richiesta di una gestione più efficiente dell'acqua non proviene solo da Catania, ma anche dai coltivatori del Nisseno e del Ragusano, che vedono nel Dirillo un'opportunità per migliorare la situazione irrigua.

La questione si complica ulteriormente per il fiume Gibbesi, che, pur essendo meno conosciuto rispetto ad altri corsi d'acqua, potrebbe rivelarsi un'importante risorsa per le zone agricole di Delia, Naro, Ravanusa e Sommatino. Purtroppo, l'omonima diga, costruita quarant'anni fa, è rimasta non collaudata e non sfruttata, costringendo i coltivatori a una continua lotta contro la siccità estiva. La situazione è aggravata anche dalla chiusura delle paratie, che impedisce di trattenere l'acqua, portandola a disperdersi inutilmente.

In questo contesto, la situazione delle dighe siciliane rimane preoccupante. Mentre la diga Trinità a Castelvetrano continua a svuotarsi a un ritmo allarmante, altre due strutture, Disueri e Cimia, hanno iniziato anch'esse a sversare a mare a causa di criticità strutturali. Ma non tutte le speranze sono perdute: il bacino dell’Ancipa, dato per spacciato fino a poco tempo fa, sta mostrando segni di recupero, grazie a un’attenta gestione delle risorse idriche. Con l'arrivo della stagione delle piogge, è fondamentale che le istituzioni e gli agricoltori collaborino per evitare sprechi e garantire un futuro sostenibile per l'agricoltura siciliana, una risorsa vitale per la nostra economia e per la comunità di Castelvetrano.

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